2011/11/25

Workshop _23 / New Alliance

3, 4, 5, 6 novembre 
2011,
 
Workshop _23/New Alliance, PAV, condotto dal CAE/Critical Art Ensemble.
Questo è stato il primo workshop condotto in Italia dal collettivo americano e il primo in assoluto che tratta questo metodo.
Cosa si intende per alleanza? L’alleanza è un’associazione o patto tra pari ai fini di mutuo sostegno e in vista di un obiettivo comune.
In questa definizione potrebbe rientrare la relazione tra uomini e piante? Per il momento, no. Allora, cosa bisognerebbe cambiare per impostare il nostro rapporto su una base di condivisione, coabitazione e reciprocità?


Da queste domande nasce il workshop con Steve Kurtz, Steven Barnes e Lucia Sommer, ovvero il CAE/Critical Art Ensemble, collettivo artistico americano militante.


I partecipanti al New Alliance workshop hanno lavorato per quattro giorni coinvolti in tavoli di discussione, esplorazioni e simulzioni collettive, al PAV e facendo tappa ad Artissima18 per una pubblica sperimentazione, sabato 5 novembre nello spazio Zonarte dedicato alle attività e alla formazione.
Inizialmente, sono stati messi a disposizione di tutti i partecipanti il diario di bordo e i materiali raccolti lungo il percorso Guardarsi allo specchio e vedere il mondo che, con la guida di Iacopo Seri, nell’arco di sei mesi ha riunito un gruppo di lavoro eterogeneo – semplici pollici verdi ed esperti agronomi, danzatori, antropologi, insegnanti e paesaggisti – determinato ad accettare la sfida posta dal CAE. Prima dell’arrivo del CAE il gruppo aveva già esplorato alcuni possibili luoghi urbani di intervento, perciò nel workshop strutturato in quattro sessioni, rimanevano da approfondire le fasi delle future azioni.
Al CAE è spettato il compito di delineare il progetto e le sue variabili rispetto a cosa si intende per “nuove alleanze”. Daniele Fazio, agronomo esperto in legislazione ambientale, ha illustrato le leggi dedicate alle specie a rischio a livello nazionale, regionale e locale, mettendo in evidenza le zone grigie della legislazione italiana. Filippo Alossa, botanico e giardiniere, ci ha introdotto a varie tipologie di piante a rischio (parziale o totale) di estinzione, mostrandoci come coltivarle. Siamo riusciti a scegliere una pianta, la Catananche caerulea, la cui scelta è stata determinata anche per la facile reperibilità sul mercato dei suoi semi. Infine, abbiamo capito che il progetto andava esteso, accogliendo le raccomandazioni di Alossa in merito al rispetto del ciclo naturale di crescita in un ambiente naturale ed evitando invece le condizioni artificiali di una crescita in serra, perché le piante cresciute in serra sarebbero state troppo delicate per resistere a condizioni ambientali naturali. Alossa ci ha suggerito di cominciare a seminare le piante in tarda primavera, per poi trapiantarle in loco alla fine dell’estate. L’esito del workshop ha creato un’articolazione di lavoro che verrà svolta nei mesi a seguire, il metodo New Alliance: dalla condizione di precarietà che accomuna le specie vegetali a rischio, organizzare spazi di verde e socialità delle persone (anch’esse a rischio) così da rafforzare e proteggere entrambi.

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