2012/01/13

La Forza della natura che è più grande della forza umana

Oltre alla realizzazione di altre cartoline autoprodotte, all’organizzazione della loro spedizione da luoghi e tempi diversi, la sessione di laboratorio è servita per fare esercizio di nuovi vocaboli inglesi per prepararci a dare il nostro benvenuto al CAE. Ricollegandosi alla precedente esplorazione sul campo abbiamo scorso le fotografie e preso visione di materiale web che illustra le sconvolgenti modifiche dell’area ex Fiat Avio.


Il tema principale discusso è stato il confronto tra natura e tecnologia e come questa possa mettersi al servizio della natura. Una domanda lasciata aperta è se la tecnologia stessa non possa essere considerata parte della natura: dove passa la linea di confine tra naturale e artificiale? Pur riconoscendo le differenze di comportamento tra diverse entità viventi, sono emerse la possibilità e la volontà di considerarsi parti non districabili di un unico organismo in trasformazione.
Siamo tornati ancora una volta a riflettere sull’esempio emblematico offerto dall’ailanto (Ailanthus altissima), specie alloctona importata all’inizio del ‘900 dall’Asia, per tentare di allevare una farfalla, il Bombice dell’Ailanto (Philosamia cynthia), simile ai bachi da seta. Ne abbiamo rilevato la presenza presso scarpate ferroviarie ed altre zone selvagge tra le costruzioni, e ci siamo chiesti se questa pianta, che inaridisce il terreno dove cresce e lo rende meno ospitale per le altre specie, non sia ormai parte integrante del nostro ecosistema, anzi forse addirittura paradigma del nostro modello di sviluppo inarrestabile e portatore di aridità a più livelli.

To complete the survey of the area once occupied by Fiat Avio, we checked the web looking for all the images and information about the requalification project of the area. We also examined the pictures we took on June 7 during the visit. Now we were ready for a discussion on Nature and Technology, that ended on the unanimous statement that Nature is more powerful than technology, that is an instrument for Nature to develop itself, but could also be considered a a part of Nature… this question is still open for us. Which are the boundaries of Nature, which those of Technology? Is the limit clear? Even considering all the differencies in behaviour among all the beings (vegetal, animal, human), sure all the beings are inseparable parts of a unique living eco-system.
We talked again of the ailhantus, a species imported from the Asia to feed the growing silk industry in the XVIII century. It has widespread all over our country, so even if not indigenous the ailhantus maybe considered a consistent part of our present eco-system, representing as well a proper symbol of our developing model, a system that causes aridity at every level.


PAV, 21 giugno/June 2011





Nessun commento:

Posta un commento